“DANDELION”: BANCA INTESA INAUGURA LA MOSTRA PER IL FUORISALONE 2018

“DANDELION”

UNA MOSTRA TRA MAGIA E DESIDERI

FINO AL 22 APRILE ALLE GALLERIE D’ITALIA

NEL COLONNATO DI PALAZZO ANGUISSOLA E IL GIARDINO DI ALESSANDRO

di Elisa Pedini

Per il 57° Salone del Mobile, di cui Banca Intesa è partner istituzionale, è stata inaugurata oggi: “DANDELION”: mostra di installazioni luminose del designer Luca Trazzi, presso le Gallerie d’Italia, nel colonnato di Palazzo Anguissola e il Giardino di Alessandro.

Per la terza volta, Intesa, apre il giardino, con “Dandelion”, una mostra incantevole e suggestiva, offrendo, ancora, l’opportunità al pubblico, di godere non solo dell’arte, ma anche d’un’ambientazione straordinaria, generalmente non fruibile, nonché d’una cornice architettonica incantevole.

A tal proposito, proprio il connubio tra l’arte e la cultura, che si respira in questo luogo, è il tema dell’intervento di Matteo Casagrande, Responsabile Servizio Business Development e Coordinamento di Intesa Sanpaolo, che, presentandoci la mostra, afferma:

«Aprire il giardino al pubblico, per la terza volta, in occasione del Salone del Mobile di Milano rappresenta il desiderio di coniugare cultura e arte.

Dandelion è il dente di leone, comunemente noto come soffione ed è il fiore più legato al desiderio e il nostro desiderio è che la cultura italiana sia sempre più presente nella vita e nella quotidianità».

In effetti, bisogna ammettere, che passeggiare per l’installazione, tra i vialetti del giardino, in un’atmosfera di pace, dona proprio la sensazione d’entrare in un’altra dimensione, onirica, quasi magica.

I colori accesi dei soffioni di Trazzi, attraggono, quasi magneticamente.

Ho provato gioia pura a immergermi in questa mostra.

Ho sentito una profonda sensazione di serenità.

Mi sono soffermata a fissare il cuore d’acciaio lucido d’un soffione blu e ci sono rimasta incantata davanti per diversi minuti.

È stato come se ci stessi dialogando.

A mia opinione, è una mostra che va proprio “passeggiata”, con calma, lasciando che i soffioni vi “attraggano” a loro.

Su quello che questa mostra mi ha trasmesso sia visivamente che emotivamente, ci tengo a sottolineare un aspetto, secondo me, molto importante.

Infatti, la presentazione alla stampa dell’installazione, è stata fatta dopo un po’ che stavamo girando per il giardino.

Quindi, quando Luca Trazzi, ce l’ha descritta, io mi ero già formulata la mia opinione e avevo già annotato quanto vi ho scritto: le mie sensazioni, i particolari che mi avevano colpita, la magia dei colori e dell’atmosfera.

Pertanto, potete immaginare quanto sia rimasta incantata, quando ho sentito l’artista descrivere la sua opera in questo modo:

«Con Dandelion, ho voluto trasmettere leggerezza, sincerità, gioia. Sui soffioni si riflette, si esprimono dei desideri e si soffia. Volano, leggeri.

Ecco, io con Dandelion vorrei donare un momento intimo e passare l’idea che quel desiderio possa realizzarsi».

Posso affermare che c’è riuscito pienamente. Una mostra, oggettivamente bella, ma che, secondo me, bisogna concedersi come atto d’amore verso se stessi e verso la propria mente: regalarsi il bello, la serenità.

In conclusione, vorrei sottolineare un ultimo straordinario aspetto.

Generalmente, non parlo mai delle inaugurazioni e degli eventi per la stampa. Una recensione parla dell’opera e basta.

Tuttavia, per questa volta, lasciatemi indulgere su un’organizzazione impeccabile che includeva l’esibizione del duetto d’archi del Maestro Bruno Tripoli, al violino e del Maestro Marco Varisco, alla viola, che ci hanno deliziato, con la loro arte, virtuosa e di notevole pregio, per tutta la durata dell’evento, rendendo ancora più magica un’atmosfera già da sogno.

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