APRE LA MOSTRA DI TOMOKO NAGAO
TOMOKO NAGAO: IRIDESCENT OBSESSIONS
DAL 27 SETTEMBRE AL 27 OTTOBRE
PRESSO
GALLERIA DEODATO
VIA NERINO 2 MILANO
di Elisa Pedini
Ha inaugurato ieri in press preview la mostra personale di Tomoko Nagao, Iridescent obessions, a cura di Paolo Campiglio e Christian Gangitano.
La mostra sarà aperta al pubblico da oggi, 27 settembre fino al 27 di ottobre, presso la Galleria d’arte Deodato.
In quest’occasione, Tomoko Nagao presenta in anterprima il nuovo ciclo chiamato Flowers, che rappresenta una rievocazione in chiave Pop dei vasi fiamminghi di Jan Bruegel.
Soprattutto, a colpire il visitatore, è l’estrema allegria e i colori vivaci che caratterizzano il lavoro di Tomoko.
Infatti, caratteristica dell’artista è quella di rivisitare le opere di grandi pittori attraverso l’innesto dell’arte Pop e degli anime giapponesi, nonché delle icone dei brand più famosi.
Ne risulta un girotondo caotico, ma festante di immagini e colori.
In questo modo, la sua arte traspone il passato nel presente.
Dove, le opere d’arte entrano nel turbinio della società moderna e delle sue “malattie”: la superficialità dell’apparenza, l’abuso di medicinali, il cibo consumato in fretta.
In altre parole, un mondo e un’arte consumati all’insegna del fast, dove persino la Madonna finisce per esserne coinvolta e travolta.
Nello specifico, il ciclo dei Flowers è incentrato sulla vanitas e quindi sulla fragilità della bellezza, così effimera e fuggitiva.
A tal riguardo, nelle rivisitazioni che Tomoko Nagao ripropone della Madonna, la rilegge con l’ottica materialista e superficiale d’una società che, ormai, passa sopra anche al divino.
In tale ciclo, ho molto apprezzato la Madonna luminousred stars.
Infatti, pur mantenendo un’aria compassionevole e divina, questa Madonna è trasformata in un’icona del brand essa stessa.
La pennellata tirata sull’olio provoca striature sugli occhi, che, così, sembrano quasi piangere.
Inoltre, in mostra troviamo altri cicli di Tomoko, tutti del 2018.
Da un lato, troviamo gli stencil, che rappresentano una variante della precedente produzione su materiali particolarmente iridescenti e riflettenti.
Tale trasposizione, è in grado di rendere l’icona sempre più leggera nel trasferimento dal digitale alla superficie trasparente.
Qui, la tecnica è riproposta e sperimentata su materiali cangianti.
In particolare, ho trovato molto simpatica la sua rivisitazione di Medusa.
Dall’altro, ho particolarmente apprezzato la produzione a olio su tela.
Infatti, questa sezione è dedicata ai recenti lavori a olio.
Essi riflettono la progressiva maturazione dell’artista nella sua produzione dell’olio su tela.
Qui, l’immagine è sempre più “corrotta” dallo sfondo che avanza.
Precisamente, è come se l’icona si facesse inconsistente e trasparente in rapporto allo spazio pittorico, alla pennellata, che, invece, diviene protagonista.
In particolare, ho trovato divertenti la Gioconda waterblue ribbon white dotts e la già citata Madonna luminousred stars.
Nella rielaborazione che Tomoko fa delle opere dei grandi artisti, questa, è a mia opinione, interessante.
Infatti, mi è sembrata una trovata alquanto intelligente il tradurre la Gioconda, emblema della femminilità, del mistero e della bellezza, in un’icona contemporanea, modernizzata, stereotipata e forse appiattita con quell’estetica che ci ricorda molto Hello Kitty.
È qui, che l’occhio ironico dell’artista ammicca, in modo piuttosto forte ed evidente.
D’altronde, laddove lo spersonalizzarsi per seguire le mode diviene più importante della personalità e del fare le mode, è giusto che anche la Gioconda vesta panni più colorati e appariscenti, ma soltanto quelli.
Definirei il messaggio passato genialmente sottile.
Notizie correlate:
- Oltreparola: intervista ad Alfredo rapetti Mogol
- Inaugurata la sede di VS Arte a Brera
- ICAE 2018: comunicato
- Deodato Arte: personale di Tomoko Nagao: comunicato
- VS Arte si trasferisce in Brera: comunicato
- Deodato Arte inaugura a Como: comunicato