PAOLO FARONI AL PACTA SALONE
Redazione Kainós Magazine®: COMUNICATO STAMPA PACTA Salone dei Teatri
PAOLO FARONI AL PACTA SALONE
IN
CON LE TUE LABBRA SENZA DIRLO
PER LA SEZIONE VETRINA CONTEMPORANEA
DAL 23 AL 27 OTTOBRE 2019
Dal 23 ottobre l’amore cortese viene portato dalla compagnia Blusclint in prima milanese al PACTA SALONE
La sezione Vetrina contemporanea della nuova stagione 19-20 del PACTA SALONE di Milano, ospita dal 23 al 27 ottobre 2019, CON LE TUE LABBRA SENZA DIRLO, della compagnia Blusclint, di e con Paolo Faroni.
Condannato dal suo insegnante di italiano delle medie per aver disegnato durante un test di psicologia un buco in un albero (simbolo di un latente e futuro problema con la sessualità), un uomo scappa al suo destino grazie a un nonno muto che lo indirizza alla poesia e alla ricerca di un amore che sfugga alla banale simbologia freudiana.
L’uomo disegnerà per dieci anni una donna, osservata da una finestra una sera senza sapere chi sia.
Un lunedì di novembre, un giorno di lavoro come tanti altri si trasforma però in un viaggio allucinato in cui la donna del disegno fa capolino nella vita dell’uomo.
Solo grazie all’aiuto di Vinnie, amico gay e attore di teatro per bambini, l’uomo otterrà una risposta ben più grande, la chiave di lettura del sogno, delle arcane parole scritte dal nonno e del significato dell’immagine femminile ricorrente.
Una sedia e l’attore in scena: un monologo di narrazione.
Trattasi d’una variazione su un tema tipico della letteratura italiana: l’amore cortese, l’identificazione in una donna delle aspirazioni dell’uomo, della sua meta ultima.
Non solo “amore”, ma dilemma esistenziale, viaggio nella solitudine, desiderio di conoscenza che trova nella figura della donna la sua metafora, la raffigurazione di questo viaggio.
L’attore e regista, Paolo Faroni spiega:
«Per ottenere questo risultato pesco dai miei studi classici e così chiamo in causa due capisaldi del viaggio amoroso-cortese: Dante e Petrarca. E’ il nonno muto, che inizia alla poesia il nipote, a farli conoscere. Prima scrivendo sulla lavagnetta che usa per comunicare la parola L’AURA e in seguito la parola PASSI, con la quale il vecchio dice la sua riguardo ai versi danteschi. Tutto filtrato dall’ironia, dalla leggerezza con cui si guarda a certe cose del passato, ma senza che per questo non abbiano il loro peso, il loro carico drammatico».
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