RICORDANDO L’AULA: KAINÓS® A PAVIA
RICORDANDO L’AULA:
seconda puntata
KAINÓS® A PAVIA
GRANDISSIMO SUCCESSO PER IL PRIMO CORSO D’INGLESE IN DIDATTICA INNOVATIVA A PAVIA:
RISATE E LAVORO IN TEAM PER UN APPRENDIMENTO ECCELLENTE.
TORNEREMO PRESTO INSIEME!!!
di Elisa Pedini
Quando Valentina e Lucia di CESVIP Pavia ed io ci incontrammo fu un’unione di valori e di intenti pressoché istantanea.
Da un lato, il credere fermamente che l’eccellenza nell’insegnamento sia alla base dell’eccellenza nell’apprendimento, che l’amore per la cultura e il progresso siano intrinsechi alla natura umana, che la magia della conoscenza possa essere insegnata, che la didattica non possa e non debba essere uguale per tutti perché ogni mente è un mondo a sé.
Dall’altro, il desiderio profondo d’unire le forze e fare di Pavia, già cuore di storia e cultura, una punta di diamante anche della didattica innovativa europea.
Così, ci bastò uno sguardo d’intesa per decidere che avremmo collaborato insieme per dare vita reale ai nostri credo comuni.
Nel giro di pochi giorni si era pronte a partire e l’entusiasmo delle persone verso il “mai visto prima” non tardò.
Come sempre, entrai in aula, mi presentai e invitai i miei pupils a parlarmi di loro e dei loro sogni.
Uno di loro mi disse che non sapeva proprio. Era un ragazzo giovane, dagli occhi vivi, ma molto riservato.
Al dunque, decidemmo che il suo sogno sarebbe stato diventare come David Gnomo.
«Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta» scelta «selvaggia e aspra e forte», ma lo avrebbe capito già dalla seconda lezione, per cambiare, repentinamente, il suo sogno.
Mah! Questi giovani di oggi, cambiar sogno, così, su due piedi! Proprio non so spiegarmi il perché!!!
Comunque, dopo questo primo giro di chiacchiere, iniziai a spiegare a rotta di collo. Così, ex abrupto.
Soprattutto, iniziai subito a far capire ai miei pupils, che anni e anni di studio d’inglese, come dire, era meglio che se li scordassero.
D’altronde, se erano di nuovo lì, sui banchi, era evidente che qualcosa che non andava ci fosse stato!
Apparentemente, spiegavo. Mentre inciampavo sulla lavagna, o su cavi vari ed eventuali che non vedevo, perché stavo guardando, la lavagna, appunto. O mentre me la prendevo con i pennarelli che non scrivevano.
In realtà, avevo bisogno di tutto questo, per farli uscire con la testa da quelle quattro mura.
Avevo bisogno d’osservare i miei pupils, d’entrare dentro le loro teste, con garbo, senza forzature; d’entrare dentro il non-detto, senza invadere né ledere la loro volumetria.
Spiegavo, sì; ma, li osservavo.
Soprattutto, nelle loro inconsce reazioni di trovarsi davanti una docente un po’ sui generis.
Solo così, con delicatezza, potevo adattare me stessa e la didattica alle loro intelligenze, a ciascuno di loro.
Solo così, quella classe composta da sette meravigliosi individui, tra loro estranei, diventava: un gruppo, che rideva insieme, che proponeva entusiasta, che cooperava e intanto, imparava.
È così, che, a un certo punto, i miei Magnifici 7 ed io, volammo, proprio ed esattamente, qui:
Nel centro di Newcastle Upon Tyre, esattamente lungo Saint James’ Boulevard in UK.
Ora, i miei amatissimi alunni conoscevano molto bene il significato della frase americana:
«If you can dream it, you can do it»
(W.Disney)
E a quel punto, il recinto era stato scavalcato e non c’era altro da spiegare.
Così, fra camerieri un po’ sopra le righe, incidenti stradali, un Lord e una Lady, che mai giunsero al party dove erano stati invitati e poliziotti, strenui difensori d’indifese creature, ci ritrovammo tutti pressati come sardine dentro a un furgone per andare… eh no, non ve lo posso dire!
Fa parte del prossimo corso, perché, torneremo in aula, eccome se ci torneremo!!!
Quindi, “no spoiler please”, anche e soprattutto, nei sogni!
Nel frattempo, finimmo qua:
A festeggiare, tutti insieme, una meravigliosa avventura; ma, soprattutto, uno straordinario viaggio tra mondi-umani.
A prestissimo, con un’altra aula!!!
Ricordando l’aula: