Nabucco: recensione alla prima all’Arena di Verona
NABUCCO
recensione alla prima all’Arena di Verona
STRAORDINARIO SUCCESSO
PER LA “SECONDA” PRIMA DI
NABUCCO
di Giuseppe Verdi
UN CAST DI SUBLIME POTENZA INTERPRETATIVA
E UN DANIEL OREN IMPECCABILE SUL PODIO
PER IL TERZO TITOLO IN CARTELLONE
DEL 98° OPERA FESTIVAL ALL’ARENA DI VERONA
di Elisa Pedini
Nabucco di Giuseppe Verdi su libretto di Temistocle Solera, è il dramma lirico che consacra il genio di Busseto alla gloria imperitura, tanto che a oggi resta una delle opere più amate dal pubblico ed è il terzo titolo in cartellone di questo 98° Opera Festival 2021 all’Arena di Verona.
Questa recensione è della “seconda” prima del 17 luglio 2021, essendo stata interrotta la prima del 3 luglio a causa del maltempo dopo circa venticinque minuti.
A mio giudizio, un’interpretazione mozzafiato che mi spinge a passare immediatamente alla critica.
In fondo all’articolo potete trovare i dettagli delle repliche.
Innanzi tutto, poiché ho solo parole d’elogio da esprimere, partirò subito con quanto, invece, mi ha creato delle increspature nell’anima, lasciandomi qualche perplessità.
Questo Nabucco è stato ambientato in un lager.
Concettualmente, l’idea regge eccome. Nei termini d’un popolo ebraico oppresso, perseguitato e condannato a morte il parallelismo è ben centrato e anche molto ben sviluppato a livello scenico.
Dunque, di forte impatto emotivo sin dall’inizio con l’apertura dei cancelli e l’ingresso degli ebrei nel lager con le loro piccole valigie.
Tecnicamente impeccabile con una scenografia digitale curata, realistica e coinvolgente che sostiene in modo concreto l’ambientazione.
A tal riguardo, sottolineo che le immagini utilizzate per la scenografia sono fornite dal Museo Nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara.
In più, una regia fluida, coerente, compatta, attenta ai dettagli riesce a tenere viva l’attenzione, supportando in modo solido e consistente l’intera opera.
Inoltre, le luci, studiate ad arte, insistono e coadiuvano le scene e i cantanti in un unicuum veramente tecnicamente impeccabile.
Infatti, fino alla III parte ho apprezzato davvero molto.
Tuttavia, valorialmente, la parte IV del Nabucco, intrisa di mistica redenzione e della tipica Provvidenza romantica, mi ha un po’ stonato con i nazisti, ben lungi dal redimersi, o dal chiedere perdono.
Detto questo, che per onestà intellettuale di critico dovevo significare, passo al sublime di questo Nabucco areniano.
Un cast d’eccezione letteralmente travolge il pubblico, lo incanta da lasciarlo a bocca aperta e suscitandone l’entusiasmo.
Il Nabucco è un’opera corale, sempre molti i personaggi in scena ed è proprio l’esecuzione perfetta di tutti ad aver reso questa serata un’interpretazione di raro pregio virtuosistico.
Parto da una divina Anna Pirozzi nel ruolo d’Abigaille.
Ora, questa parte è una delle più impervie e sfidanti per una soprano che la mente di Verdi avesse mai potuto partorire.
La Pirozzi è semplicemente sublime nel senso burkiano del termine. Meravigliosa con la sua voce solida, potente, piena, talmente sfaccettata per colore e timbro che passa agile come in un volo, ma in modo preciso e pulito, dal grave e scuro al sovracuto brillante. Terrificante per forza e potenza che detonanti scuotono le corde dell’anima di chi ascolta. Virtuosismi e tecnicismi puri, puntuali, perfetti. Anna ci regala un’Abigaille a tutto tondo, viva negli scoppi d’ira, vibrante nella sua sete di rivalsa e potere.
Anche attorialmente, il personale risoluto, autoritario, dalle movenze scattanti; ma ampie, ben rendono il personaggio.
Una vera estasi nella Scena, Aria e Recitativo (Parte II) Ben io t’invenni, o fatal scritto! … Anch’io dischiuso un giorno … Salgo già del trono aurato
Non è da meno Sebastian Catana, baritono dalla voce piena, solida, corposa, che dà vita a un Nabucco risoluto ed estremamente convincente.
Infatti, le sue doti vocali e virtuosistiche gli consentono di spaziare dal colore brillante, incisivo e perentorio al colore più brunito e caldo, onusto di pathos e drammaticità. Un fraseggio più che buono completa la sua performance notevole.
Inoltre, la sua presenza scenica, forte d’un personale austero e d’una gestualità che sa ben accompagnare il fraseggio, fa palpitare il personaggio di Nabucco sul palco.
Nel Duetto Nabucco/Abigaille Donna, chi sei? … Oh, di qual onta aggravasi (Parte III) ho avuto i brividi. Sublimi.
Un’incantevole Teresa Iervolino ci porta in scena una Fenena convincente e viva.
Esattamente, da mezzosoprano dotata di sfumature di colore di pregio regala al personaggio una voce piena, sicura, pulita; ma aggraziata e morbida che sa farsi brillante e poi, scurirsi con un timbro più rotondo e corposo.
Così, l’anima di Fenena vibra. Tenera, ma sicura. Spaventata, ma forte, impiegabile.
Un altrettanto solido Samuele Simoncini rende con sicurezza Ismaele, re di Gerusalemme.
All’inizio, parte lievemente incerto, ma è solo una pignoleria da critico.
Infatti, la potenza del carattere della sua voce esplode in tutta la sua forza delineando un vero personaggio di re. Un uomo che sa amare ed è qui che vibra il pathos d’un colore caldo e d’un timbro pastoso; ma che sa anche credere e lottare ed è qui che si apre al colore brillante e al timbro incisivo e potente.
Nel Recitativo e Terzetto (Parte I) Fenena, o mia diletta! … Io t’amava ho sussultato. Pirozzi, Simoncini e Iervolino semplicemente, perfetti! Un tripudio per le orecchie e per l’anima.
Il basso Rafał Siwek si cala perfettamente nel ruolo di Zaccaria, Gran Pontefice degli Ebrei, portando in scena un personaggio austero, rigido, severo che ben sa rendere con la sua voce dal timbro profondo, scuro; ma anche con quella sfumatura di sensualità che dona mistero e ancor più rigore al suo personaggio.
Eccezionale anche Romano Dal Zovo nei panni del Gran Sacerdote di Belo, sempre convincente col suo timbro preciso e robusto e sul fraseggio perfetto.
Infine, eccellenti anche il tenore Carlo Bosi, che fa vivere un realistico e fedele Abdallo, vecchio ufficiale di Nabucco e la soprano Elisabetta Zizzo che veste i panni d’un’emozionante e vibrante Anna, sorella di Zaccaria.
Concludo, con la direzione dell’eccelso Maestro Daniel Oren, semplicemente divino, come sempre. Brioso, millimetrico negli attacchi, imprime carattere ai crescendo.
Purtroppo, le misure di sicurezza sono sempre doverose e necessarie e complicano la vita del direttore e dal magnifico Coro dell’Arena di Verona.
Infatti, il coro occupa il suo posto sulle gradinate a sinistra del direttore, cosa che ovviamente crea asincronie, seppur lievissime e ancor più salgono le difficoltà in un’opera corale come il Nabucco.
Pertanto, non possono che andare gli elogi più profondi tanto al coro quanto al Maestro Oren.
Ora, lasciatemi indulgere su una nota di gossip.
Il pubblico impazzisce dall’entusiasmo e sul Va pensiero esplode e chiede il bis.
Poiché spesso accade che il pubblico applauda prima della fine reale del coro; stavolta, Oren lo dice chiaro al pubblico: «Però, fatemelo finire il Va Pensiero per una volta!».
Così, il pubblico va in visibilio di nuovo grazie al bis, ma, stavolta, aspetta la fine vera del coro prima d’esplodere in un’ovazione più che meritata.
REPLICHE DEL NABUCCO
24 LUGLIO 2021 ALLE 21:00 |
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Nabucco Amartuvshin Enkhbat Ismaele Samuele Simoncini Zaccaria Vitalji Kowaljow Abigaille Anna Pirozzi |
Fenena Teresa Iervolino Grande Sacerdote di Belo Romano dal Zovo Abdallo Carlo Bosi Anna Elisabetta Zizzo |
6 AGOSTO 2021 ALLE 20:45 |
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Nabucco Luca Salsi Ismaele Samuele Simoncini Zaccaria Michele Pertusi Abigaille Anna Pirozzi |
Fenena Annalisa Stroppa Grande Sacerdote di Belo Romano dal Zovo Abdallo Carlo Bosi Anna Elisabetta Zizzo |
13 AGOSTO 2021 ALLE 20:45 |
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Nabucco George Petean Ismaele Riccardo Rados Zaccaria Rafal Siwek Abigaille Saioa Hernandez |
Fenena Géraldine Chauvet Grande Sacerdote di Belo Nicolò Ceriani Abdallo Carlo Bosi Anna Elena Bonin |
20 AGOSTO 2021 ALLE 20:45 |
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Nabucco Amartuvshin Enkhbat Ismaele Riccardo Rados Zaccaria Rafal Siwek Abigaille Saioa Hernandez |
Fenena Géraldine Chauvet Grande Sacerdote di Belo Nicolò Ceriani Abdallo Carlo Bosi Anna Elena Bonin |
26 AGOSTO 2021 ALLE 20:45 |
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Nabucco Amartuvshin Enkhbat Ismaele Riccardo Rados Zaccaria Rafal Siwek Abigaille Maida Hundeling |
Fenena Annalisa Stroppa Grande Sacerdote di Belo Nicolò Ceriani Abdallo Carlo Bosi Anna Elena Bonin |
I SETTEMBRE 2021 ALLE 20:45 |
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Nabucco Amartuvshin Enkhbat Ismaele Riccardo Rados Zaccaria Rafal Siwek Abigaille Anna Pirozzi |
Fenena Annalisa Stroppa Grande Sacerdote di Belo Nicolò Ceriani Abdallo Carlo Bosi Anna Elena Bonin |
4 Replies to “Nabucco: recensione alla prima all’Arena di Verona”
Veramente sublime, molto bella, l’ho molto apprezzata, la messa in scena, l’ho vissuta come molto verdiana e molto attuale. Grazie veramente di cuore.
Grazie a te! Lietissima che la critica abbia debitamente svolto il suo compito informativo 🙂
Rappresentazione molto toccante, vieni subito proiettato all’interno di un lager condividendo emotivamente il dolore per l’oppressione del popolo ebraico. Grazie per la corretta recensione.
Grazie a te per aver condiviso la tua esperienza!