Imperia: recensione “Serate Organistiche Leonardiane”

SERATE ORGANISTICHE LEONARDIANE

XI STAGIONE 2021

 

 

Recensione al concerto del 29 luglio 2021

 

 

GRANDE SUCCESSO PER LA TERZA SERATA IN CARTELLONE

DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE D’ORGANO

MAGISTRALE ESECUZIONE DEL MAESTRO OMAR CAPUTI

AL PREGIATISSIMO ORGANO LINGIARDI

NELLA SUGGESTIVA CORNICE DELLA BASILICA DI SAN GIOVANNI

 

 

 

di Elisa Pedini

 

 

 

Da undici anni la città d’Imperia ospita la rassegna Serate Organistiche Leonardiane, festival internazionale di pregio di musica di alto profilo, strenuamente voluto e organizzato dal Direttore Artistico: Maestro Giorgio Revelli, che rappresenta egli stesso una rara eccellenza, armonizzando in sé il genio d’una mente sublime e la sensibilità d’un’anima artistica sfaccettata, dando così origine al più naturale moto perpetuo di chi non è mai sazio di conoscere e diffondere la conoscenza.

"Kainós® Magazine recensione Serate Organistiche Leonaridiane 2021 Imperia"
Maestro Omar Caputi – Ph by Ufficio Stampa Serate Organistiche Leonardiane

Così, imprime la sua stessa essenza alle Serate Organistiche Leonardiane, che giunge quest’anno, appunto alla sua XI stagione.

Questa critica è relativa al quarto concerto in cartellone del 29 luglio 2021, che ha visto protagonista il Maestro Omar Caputi in un’esecuzione deliziosamente magistrale di pagine di letteratura di spessore eseguite al pregiato organo-orchestra Lingiardi della basilica di San Giovanni a Imperia Oneglia.

Prima di passare alla recensione vera e propria, mi piace introdurvi il contesto.

Infatti, Imperia è una città splendida che merita molto e che “nasconde” picchi d’eccellenza culturale degni nota, tuttavia difficilmente si sente parlare di lei a livello di critica musicale.

Eppure, la musica d’organo rappresenta una nicchia d’altissima profilatura culturale, che conduce non solo a un’elevazione emotiva di forte impatto, ma proprio attraverso le emozioni e le ambientazioni che è in grado d’evocare induce a un ascolto introspettivo e compresente, un collegamento diretto con l’armonia cosmica.

"Kainós® Magazine recensione Serate Organistiche Leonaridiane 2021 Imperia"
Facciata esterna basilica San Giovanni Battista, Imperia Oneglia – Ph by Kainós® Magazine

Pertanto, non solo come musicista, ma soprattutto da critico, non potevo restare indifferente alla segnalazione di questa rassegna all’interno della campagna #eccellenzaitaliana che Kainós® sta promuovendo.

Quindi, lasciatemi indulgere su qualche riga di descrizione e spiegazione per meglio consentire la comprensione della critica stessa.

Primo, l’organo della basilica di San Giovanni Battista come quello della basilica di San Maurizio sono strumenti di pregio costruiti dai fratelli Lingiardi col cosiddetto “sistema Lingiardi”. A tal riguardo, cercherò di spiegare in modo molto semplice: tale “sistema” nasce dal connubio della tradizione italiana e francese che Luigi Lingiardi fonde, manipola ed evolve dando vita a quello che lui stesso definirà come: organo-orchestra.

Il primo organo costruito secondo tale sistema è del 1861, quello della basilica di San Giovanni è del 1874.

Ora, un organo è uno strumento d’una complessità mostruosa, nonché molto difficile da suonare.

"Kainós® Magazine recensione Serate Organistiche Leonaridiane 2021 Imperia"
Altare basilica di San Giovanni Battista, Imperia Oneglia – Ph by Kainós® Magazine

Spiegarne il funzionamento in poche parole e senza usare termini tecnici porterebbe solo a confusione senza dare un reale valore aggiunto.

Quindi, preferisco inserire dei link a fondo articolo, a titolo esplicativo e non esaustivo, di modo che chi abbia un minimo di curiosità possa approfondire con agio, gli altri possano serenamente procedere oltre.

Tuttavia, per dare un’idea: l’organista non legge lo spartito solo orizzontalmente, ma, contemporaneamente, anche verticalmente.

Infatti, avrà un rigo musicale per la mano sinistra, uno per la destra e uno per i piedi.

In più, non può suonare da solo; ma ha bisogno d’un assistente, il di cui termine esatto è: registrante. Esattamente, perché non solo gira le pagine dello spartito; ma soprattutto perché si occupa del cambio dei registri, ovvero, in modo brutalmente semplicistico, l’attivazione/disattivazione di placchette, o tiranti, che associano a una specifica tastiera dell’organo, una precisa fila di canne.

Proprio la possibilità di scegliere e mutare il registro sonoro, ottenendo varietà timbriche uniche, consente all’organo d’approssimarsi a una vera e propria orchestra sinfonica.

"Kainós® Magazine recensione Serate Organistiche Leonaridiane 2021 Imperia"
Organo Lingiardi (1874) della basilica di San Giovanni Battista, Imperia Oneglia – Ph by Ufficio Stampa Serate Organistiche Leonardiane

In tal senso, mi piace sottolineare che legare la magnificenza della musica d’organo solo a repertorio e ambito sacri e/o religiosi sia riduttivo. Le origini di questo strumento si perdono nella notte dei tempi. Vanta avi di 2300 anni. Imponenti organi troneggiavano negli Auditorium e nelle sale da concerto private (Europa del nord e UK soprattutto). La Chiesa lo eredita e lo consacra a gloria imperitura non solo nei luoghi, ma anche nelle composizioni (oltre a salvarne letteralmente la cultura, basti pensare agli organi da sala e da teatro dismessi e alcuni salvati dalla distruzione proprio per l’intervento della chiesa).

Ne consegue che chiunque possa godere d’un concerto di musica d’organo e la forte affluenza di pubblico alle Serate Organistiche Leonardiane ne è una tangibile e diretta testimonianza.

Certamente, a rendere di rilievo la manifestazione sono anche i programmi di pregio nonché nomi internazionali di spicco come Maurice Clerc, uno dei più insigni rappresentanti della scuola organistica francese, che ha inaugurato la stagione 2021, con un programma che ha spaziato dalle danze rinascimentali del XIV secolo a Charles-Marie Widor e a Louis Vierne e Eugenio Maria Fagiani, tra gli organisti italiani più illustri e noti sulla scena internazionale, che ha proposto Bach, Listz, Marco Enrico Bossi, ma soprattutto improvvisazioni su tema libero.

Il terzo concerto, oggetto della presente critica, ha visto un programma di pregio: un vero e proprio viaggio musicale dal Rinascimento al XIX secolo, eseguito magistralmente dal Maestro Omar Caputi, organista titolare dell’organo meccanico a quattro tastiere (Zanin) più prestigioso d’Italia: quello del Santuario di Santa Rita a Torino nonché concertista di fama internazionale.

Dotato d’un tocco particolare, è capace di scherzare con brio, quasi giocare in modo profondo, simbiotico, con lo strumento donando un carattere personale alle partiture e spaziando da apici di grandissimo pathos, a voli leggeri, morbidi quasi accarezzati, a un carattere più cupo, carismatico, incisivo, fino al secco e perentorio.

"Kainós® Magazine recensione Serate Organistiche Leonaridiane 2021 Imperia"
Il Maestro Omar Caputi durane il concerto – Ph by Kainós® Magazine

Semplicemente, sublime.

Il concerto si è aperto con una rara composizione per organo solo: il Magnificat du sixième ton di Nicolas Le Begue.

Questo organista e compositore è poco noto.

In realtà, pur componendo seguendo le partizioni tipiche della scuola francese rinascimentale, egli dota la sua musica di tonalità e colori moderni, che il tocco del Maestro Caputi sottolinea con morbidezza e sapienza e che costituiscono il trait d’union con le partiture che seguono.

Oltre, naturalmente, alla scelta del Magnificat che costituisce il leitmotif dei componimenti di musica sacra dal canto gregoriano a Listz, passando per Vivaldi e Bach.

Infatti, è proprio la trascrizione per organo che Johann Sebastian Bach fa del Concerto in La minore di Antonio Vivaldi a rallegrare il pubblico grazie al tocco brillante di Caputi.

Prosecuzione naturale, sia per cronologia che per maturità musicale sono le Corali di Bach.

Esattamente, Von Gott will ich lassen (BWV 658), Heut’ triumphieret Gottes Sohn (BWV 630) e Erbam’ dich mei, o Herre Gott (BWV 721).

A differenza di Le Bergue, per cui a fomentare il mio entusiasmo ha sicuramente giocato la rarità dell’ascolto, questi componimenti sono piuttosto noti e usuali nei concerti di musica organistica.

Da critico, sono portata a un ascolto più freddo, più tecnico e meno compartecipato.

Invece, le mie orecchie hanno raggiunto l’estasi. L’interpretazione lirica, quasi struggente della BWV 658 del Maestro, onusta di nostalgia e pathos non poteva non rapirmi. Sembrava il canto di Dio in persona. Mentre, il finale della BWV 630 si caricava di solenne potenza, quasi come un’onda che monta, morbida; ma implacabile. Solennità che s’è fatta materica estasi nella BWV 721, ove il tocco morbido ma sicuro l’ha caricata di profonda commozione. Straordinario.

Non meno magistrale l’esecuzione della Marcia Pontificale in Sib maggiore di Domenico Bellando, organista genovese e con certezza molto apprezzata data la rarità esecutiva.

Poi, il viaggio musicale è proseguito con la Berceuse tratta da 24 pièces en style libre di Louis Vierne, dove la maestria di Caputi l’ha resa un vero e proprio volo dell’anima, in quei piano quasi accarezzati e in quei crescendo forti e delicati a un tempo, proprio come i moti spirituali che dovevano caratterizzare l’anima del suo compositore, nato quasi cieco, geniale, talentuoso, organista titolare di Notre-Dame; ma cui la vita riservò più bocconi amari che dolcezze.

Ovvio, non posso sapere cosa passasse nell’animo di Vierne; ma il tocco particolarissimo del Maestro Caputi mi ha trasportata lì e mi piace pensare che l’anima di Louis viva ancora e ancora, ogni volta che un grande organista sappia imprimervi tanta reale vita. Divino, nient’altro da dire.

Infine, è stata la volta della straordinaria Suite Gothique di Léon Boëllmann e qui, s’è toccata l’apoteosi. Esecuzione perfetta.

Naturalmente, il pubblico è esaltato e si alza in una più che meritata standing ovation al Maestro Caputi a conclusione del concerto. Gli applausi non terminano e Omar Caputi concede il bis con una superba Sinfonia n.5 (op.67) di Beethoven.

Concludo ricordando che l’ultimo concerto delle Serate Organistiche Leonardiane sarà il 5 agosto 2021 alle 21:00 presso la cattedrale di San Maurizio e vedrà esibirsi in un programma di raro pregio un duo d’eccezione: il Maestro Christian Von Blohn all’organo e il Maestro Giorgio Revelli al pianoforte. Consiglio fortemente di non perderlo!

 

 

 

APPROFONDIMENTI:

Organo a canne: https://it.wikipedia.org/wiki/Organo_a_canne#Registri

Lingiardi: https://www.treccani.it/enciclopedia/lingiardi_(Dizionario-Biografico)/

Basilica di San Giovanni Battista: https://it.wikipedia.org/wiki/Collegiata_di_San_Giovanni_Battista_(Imperia)

 

 

 

Seguiteci sul nuovissimo canale Instagram!

Iscrivetevi al nuovo canale YouTube attivando la campanellina delle notifiche per le prossime novità

#eccellenzaitaliana #onthegiantsshoulders #thefutureoflearning

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *