Gallerie a Palazzo: recensione alle mostre
GALLERIE A PALAZZO
SEI GALLERIE D’ARTE APRONO AL PUBBLICO PER CREARE UN VIAGGIO NELL’ARTE TRA ANTICO E CONTEMPORANEO
PRESSO PALAZZO CICOGNA
Corso Monforte, 23, Milano
DAL 17 NOVEMBRE A FINE GENNAIO
Ingresso gratuito
di Elisa Pedini
Presentata oggi alla stampa Gallerie a Palazzo, un’iniziativa a mio avviso molto apprezzabile nel cuore di Milano, in un palazzo talmente “segreto” che nessuno ne conosce la bellezza e l’esitenza: Palazzo Cicogna, sito in Via San Damiano 2, anche se, per visitare le mostre di cui parlerò è più opportuno l’ingresso da Corso Monforte 23.
Infatti, trattasi d’un’iniziativa molto particolare intrapresa da sei galleria d’arte che si occupano di opere e artisti diversi tra loro, ma che sono tutte accomunate dallo stesso luogo.
Attraverso questo progetto che le vede aprirsi al pubblico come un unicuum dove godere, vedere e fare arte, queste gallerie danno vita a una sorta di laboratorio artistico, un luogo, dove i cittadini possono venire a scoprire e capire cosa stia succedendo nel mondo dell’arte contemporanea.
Erroneamente, oggi, si tende a pensare al gallerista come a un personaggio solitario che fa affari con l’arte e alle gallerie d’arte come luoghi di questi affari.
In verità, le cose non stanno così, basti pensare agli impressionisti, argomento già trattato su Kainós® Magazine.
Inoltre, si pensi alla storia del gusto in Italia che, nel nostro ‘900, fu fatta più dai galleristi che dagli storici dell’arte.
Quindi, questa potrebbe essere un’occasione proprio per riscoprire questa peculiartià delle galeerie d’arte.
La prima galleria è lo Studio Giangaleazzo Visconti.
Qui, una curiosità proprio legata al nostro ‘900, è che in questo spazio, molto luminoso e intimo, vi è una botola che porta a uno scantinato. Oggi, tale spazio è inaccessibile; m, lì sotto, si trovava lo studio dove Fontana lavorava e creava.
In questo momento, la Galleria Visconti espone opere di Alessandro Twombly intitolate Battito del picchio.
Infatti, l’artista traspone nella sua opera, attraverso il segno rapido e il colore, l’emozione provata mentre dipingeva sentendo il suono ritmico del picchio provenire da un vicino castagneto.
La seconda galleria è Longari Arte Milano, dove l’antico di Barthélémy Chasse diventa un’influencer annoiata nello scatto intelligente e ironico di Monica Silva, all’interno del progetto esposto Art Beyond Imagination.
Sacro e profano, antico e moderno di fondono per far rivivere il mondo classico in ottica pop.
La terza galleria è la NP Viewing Room che espone De Chirico, Fassianos, S. e F. Vezzoli e Paolini.
In particolare, quest’ultimo troneggia al centro della stanza con tre sculture in gesso ispirate a Proteo, il dio greco in grado di assumere qualsiasi forma. Le tre sculture simboleggiano proprio la disgregazione e il successivo riassemblarsi in unità, da cui il nome Proteo, Proteo II e Proteo III.
La quarta galleria è la Salamon Fine Arts che proprio oggi ha ianugurato l’esposizione di Giorgia Oldano e Jessica Carroll Il Bosco 4.
Questa mostra è molto particolare perché, come dice il titolo stesso, fa parte di un progetto distribuito nel tempo con alla base il tema della natura, del bosco per l’esattezza.
Il progetto vuole proprio trasmettere l’idea di continua evoluzione della vita nel bosco.
La quinta galleria è lo Studio Gariboldi, dove è in corso la mostra Limiti di equilibrio con opere di Anselmo, Bonalumi, Calder, Camargo, César, Colomba, Leblanc, Morellet, Penone, Savelli, Sekine, Soto.
Anche qui
, la mostra fa parte di un progetto: attraverso l’arte si dipana un vero e proprio racconto che parla dei limiti dell’equilibrio in senso stretto e in senso lato.
La sesta e ultima galleria è la Salomon Old Masters dove oggi ha inaugurato l’esposizione Antonello Viola incontra un dipinto di Filippo Lippi.
Infatti, in galleria è visibile un antico capolavoro del Lippi, opera unica al mondo e custodita in collezione privata, dunque, visionabile solo ora.
Viola ha eseguito uno studio attento di quest’opera dando vita alla sua produzione dove il passato, oltre a essere fonte d’ispirazione diviene anche aiuto per reinterpretare il presente.
Da ciò, ne scaturisce un rapporto potente tra antico e contemporaneo.
In conclusione, Gallerie a Palazzo, è un’iniziativa che, includendo tipologie di arte differenti nonché tematiche diverse, si mostra come una piacevole opportunità di compiere un breve viaggio di crescita e d’evasione nell’arte che può solo che produrre benessere al corpo e all’anima.