L’Orazio di Müller al PACTA di Milano

PROSEGUE CON SUCCESSO LA SEZIONE NEW CLASSIC AL PACTA SALONE DI MILANO CON

 

L’ORAZIO

di Heiner Müller

 

DAL 26 AL 29 GENNAIO

al PACTA Salone dei teatri di Milano

 

RECENSIONE ALLA PRIMA

 

 

 

di Elisa Pedini

 

 

Ha debuttato ieri al PACTA Salone dei Teatri di Milano in prima assoluta L’Orazio di Heiner Müller per la regia di Giovanni Battista Storti, per la sezione New Classic, in scena fino al 29 gennaio.

"Kainós® Magazine_L'Orazio di Heiner Müller_recensionme alla prima"
Kainós® Magazine_L’Orazio di Heiner Müller_recensionme alla prima – ph by Kainós® Magazine

Come sempre, su un palco dalla scenografia minimal si dipana uno spettacolo straordinario che riesce a trasmettere tutta l’enigmaticità e la dicotomia tipica dei testi lirici del drammaturgo tedesco.

Infatti, L’Orazio (al plurale in lingua originale Der Horatier) riprende il mito della leggenda dello scontro tra gli Orazi e i Curiazi per decidere la sorte della battaglia tra Roma e Albalonga.

Già usato da Brecht, diventa nelle mani di Müller l’ennesimo capolavoro ove gli eroi mitici s’intrecciano al cinismo e al paradosso della contemporaneità.

Esattamente, egli li chiama «drammi didattici», proprio perché attraverso essi, egli viviseziona la realtà e l’esistenza stessa dell’Uomo con cinismo e maniacale precisione.

Così, in scena, tre soli attori: Giovanni Battista Storti, Lorena Nocera e Gilberto Colla portano il valore dell’Eroe, il dramma dell’Uomo e la coralità del popolo romano.

"Kainós® Magazine_L'Orazio di Heiner Müller_recensione alla prima"
L’Orazio di Heiner Müller: Lorena Nocera, Gilberto Colla, Giovanni Battista Storti – Ph by Alice Colombo

Ne consegue che l’uno divenga moltitudine e la moltitudine, uno.

Altresì, l’eroe si fa assassino e l’assassino, eroe.

Cosiccome, l’asetticità d’un processo entra nelle vene del pubblico che a sua volta entra nel processo e le emozioni si muovono senza che nessuno le abbia apparentemente suscitate.

Genialmente tipico di Müller e decisamente ben reso in scena, ove l’uso sapiente del colore e delle luci giocano un ruolo fondamentale.

La leggenda narra che gli Orazi si trovarono immediatamente in inferiorità numerica essendo sopravvissuto un solo fratello al primo scontro.

Con l’astuzia, l’Orazio uccide i Curiazi uno a uno, uscendo vincitore e dando a

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Ph by Kainós® Magazine

Roma la città di Alba. Acclamato come un eroe, in testa all’esercito, fa rientro a Roma, ove il popolo lo osanna.

Tuttavia, la sorella, Camilla Orazia, promessa sposa di uno dei Curiazi, si scaglia sul fratello, inveendogli contro.

L’Orazio, considerando il suo comportamento un tradimento verso Roma, la passa a fil di spada.

Ai tempi di Tullio Ostilio, essendo ella una civile estranea al conflitto, la sua vita era sacra.

Ne conseguì che l’Orazio fu processato e condannato a morte per omicidio, o meglio per perduellio (crimine contro lo Stato e la libertà del cittadino) per dirla con il diritto romano.

Almeno, ciò ci narra Tito Livio, seppur, il crimine di perduellio venisse in realtà istituito nel diritto penale romano solo in età molto successiva a quella della leggenda degli Orazi e dei Curiazi.

Ad ogni modo, il perduellio prevedeva la provocatio ad popolum, ovvero, l’appello al popolo che, nella leggenda, acclama a gran voce la salvezza dell’eroe.

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Ph by Kainós® Magazine

Ma, non c’è scampo nella visione mülleriana, che in tale processo legge ed esprime l’apoteosi del paradosso della realtà e la possibilità d’evidenziare la dicotomia interiore dell’Uomo.

Sul palco, tutto ciò prende vita nell’evolvere d’un dramma eseguito magistralmente col tipico ritmo del drammaturgo tedesco che passa dal serrato epigrammatico alla narrazione riflessiva, col distacco emotivo quasi da aula di tribunale e poi quei picchi di pathos sottolineati da un rosso vivo che appare in scena sotto forma di foulard o luce.

Paradossale l’evento e paradossale la reazione da spettatore.

Come accennato in incipit: si osserva e si riflette come davanti a un processo e contemporaneamente, si cum partecipa sentendosi parte di quel popolo chiamato a dare il suo giudizio.

Decisamente, uno spettacolo convincente e da vedere.

 

 

 

 

REPLICHE:

DAL 27 AL 29 GENNAIO ore 20:45

 

 

 

INFORMAZIONI GENERALI: PACTA SALONE DEI TEATRI via Ulisse Dini 7, 20142 Milano MM2 P.zza Abbiategrasso-Chiesa Rossa, tram 3 e 15, autobus 65, 79 e 230 Per informazioni: www.pacta.org – tel. 0236503740 – mail biglietteria@pacta.org Orari biglietteria: dal lun al ven dalle ore 12.00 alle ore 15.00 e dalle ore 17.00 alle ore 19.00 | nei giorni di programmazione, 1h prima dell’inizio dello spettacolo

 

 

 

 

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