Carmen: recensione alla prima all’Arena di Verona 2023
CARMEN
di Georges Bizet
recensione alla prima
100° ARENA OPERA FESTIVAL
TUTTO ESAURITO E GRANDE SUCCESSO PER CARMEN
SECONDO TITOLO IN CARTELLONE DI QUESTA RICHISSIMA STAGIONE LIRICA 2023
di Elisa Pedini
Carmen di Georges Bizet su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy dalla novella omonima di Prosper Mérimée, nell’allestimento storico e grandeggiande, di Franco Zeffirelli.
Per l’esattezza, nella versione originale del 1995, ricostruita integralmente nel 2022 includendo anche dettagli ed elementi inediti che nella primigenia versione erano rimasti solo nei bozzetti.
Così, il grande regista ci porta dentro alla vita della rutilante e realistica piazza sivigliese, ricolma di dettagli e persone e animali quali stupendi cavalli e teneri ciuchini.
Carmen è il secondo titolo in cartellone del 100° Arena Opera Festival 2023.
Questa recensione è relativa alla prima del 23 giugno e ha visto il tutto esaurito con grandissimo plauso del pubblico.
Le repliche e i cast li troverete in fondo alla critica, come al solito.
Una Carmen colossale che ha riempito gli occhi e l’anima e dunque, passo immediatamente alla critica.
Partendo proprio da colei che dà nome all’opera, la mezzosoprano Clémentine Margaine, ci regala una Carmen frivola, vezzosa, sensuale.
Tecnicamente precisa, dalla voce profonda, piena e corposa dal timbro deciso cui sa dare un colore caldo, suadente, ammiccante.
Un fraseggio perfetto completa la sua esecuzione. Un incanto!
Tuttavia, forse a causa della pressione davanti a un’Arena gremitissima, le prime, si sa, sono complicate, per precisione da critico, devo ammettere che non ha espresso tutta la sua reale forza e capacità vocale, sue proprie tipiche, nell’Habanera.
Infatti, perfetta dal punto di vista tecnico, ha leggermente mancato di tensione pulsiva, dandoci più una Carmen simile a una “coquette” di Pope, intrigante; ma al dunque ingenua, piuttosto che a una passionale eroina raciniana, cui il personaggio si avvicina maggiormente.
Per quanto sia un’opera amatissima dal pubblico e che anch’io non mi stanco mai di vedere, Carmen non è un personaggio così positivo. Ella non ragiona, la sua è una passionalità cieca e volubile. È incostante, manipolatrice, seduce per il puro gusto egoico di farlo non curandosi affatto delle conseguenze, anche molto gravi, che le sue azioni comportano.
Esattamente, quel che fa nell’Aria Près des remparts de Séville (Atto I), che la Margaine rende in modo buono e con il giusto tono d’astuzia e movenze da encantadora.
Altrettanto magnifica nella Chanson bohémienne Les tringles des sistres tintaient (Atto II).
Ma, secondo me, la Margaine ci regala una perla con l’Aria Voyons, que j’essaie à mon tour (Atto III) dove la sua voce piena e corposa acquisisce un colore più brunito, carico di pathos, rendendo tutto il peso dell’inesorabilità di conseguenze fatalmente inevitabili.
Poi, semplicemente divina, la soprano Mariangela Sicilia nel ruolo di Micaela, l’orfana che la madre di Don Josè ha accolto in casa e con cui vorrebbe vedrlo felicemente accasato e amato.
Performance sublime!
Precisa, pulita, la sua voce ampia, cristallina e caratterizzata da coloriture di pregio e da un fraseggio perfetto, oltre a un bel personale, ci tratteggia un personaggio a tutto tondo, tanto nella sua ingenuità e tenerezza, quanto nella sua generosa forza. Incantevole.
E ancora, è il tenore Freddie De Tommaso a far vivere Don Josè sul palco.
Invero, parte un po’ appannato nel duetto con Micaela Parle-moi de ma mère (Atto I).
Esattamente, manca un po’ di passione anche lui.
Laddove, Don Josè, quanto e ben più di Carmen visto che arriva all’omicidio, è un personaggio dominato dalle passioni.
Tuttavia, si riprende bene nell’Aria Près des remparts de Séville (Atto I) con Carmen, dove la sua voce potente e ampia s’apre accorata e incisiva, trasmettendo tutto il pathos, ma anche il timore di chi ama, ma sa che sta per fare una grossa cavolata.
Altresì, risulta convincente nell’Aria La fleur que tu m’avais jetée (Atto II) dove con una variegatura impressionante di colore De Tommaso fa vibrare l’anima travagliata di Don Josè, tra il dolore e l’amore totale e totalizzante, tra il tormento e la devozione.
Infine, il basso-baritono Erwin Schrott ci regala un Escamillo da sogno.
Infatti, con la sua voce profonda, sensuale, dal timbro forte e incisivo e colore brunito, seducente, oltre a un bel personale, riempie la scena e innamora il pubblico nell’Aria Votre toast, je peux vous le rendre (Atto II).
Concludendo, completano il cast la soprano Cristin Arsenova e la mezzosoprano Sofia Koberidze rispettivamente nei ruoli di Frasquita e Mercédès; il baritono Jan Antem e il tenore Didier Pieri quali Dancairo e Remendado in scena; il basso Giorgi Manoshvili che ci regala un grande luogotenente Zuniga e Christian Federici, baritono, nel ruolo di Morales.
A dirigere dal podio questa Carmen il superlativo Maestro Daniel Oren.
REPLICHE CARMEN:
LUGLIO ALLE 21:00 |
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06/07 | ||
Carmen Anita Rachvelishvili Micaela Mariangela Sicilia Frasquita Cristin Arsenova Mercèdés Sofia Koberidze Don Josè Freddie De Tommaso |
Escamillo Dalibor Jenis Dancairo Jan Antem Remedado Didier Pieri Zuniga Giorgi Manoshvili Morales Christian Federici |
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AGOSTO ALLE 20:45 |
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11/08 | ||
Carmen Clémentine Margaine Micaela Olga Kulchynska Frasquita Cristin Arsenova Mercèdés Sofia Koberidze Don Josè Piotr Beczala |
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24/08 | ||
Carmen Clémentine Margaine Micaela Daniela Schillaci Frasquita Cristin Arsenova Mercèdés Sofia Koberidze Don Josè Vittorio Grigolo |
Escamillo Gëzim Myshketa Dancairo Jan Antem Remedado Didier Pieri Zuniga Gabriele Sagona Morales Nicolò Ceriani |
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SETTEMBRE ALLE 20:45 |
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06/09 | ||
Carmen Clémentine Margaine Micaela Gilda Fiume Frasquita Cristin Arsenova Mercèdés Sofia Koberidze Don Josè Vittorio Grigolo |
Escamillo Luca Micheletti Dancairo Jan Antem Remedado Didier Pieri Zuniga Giorgi Manoshvili Morales Nicolò Ceriani |