Hopper. Una storia d’amore americana: recensione

HOPPER

UNA STORIA D’AMORE AMERICANA

 

 

Recensione al film

 

AL CINEMA SOLO PER DUE DATE

9 E 10 APRILE

 

 

 

 

 

 

di Elisa Pedini

 

 

Hopper. Una storia d’amore americana  arriva al cinema per sole due date: 9 e 10 aprile (trova la sala più vicina a te qui).

Per la regia di Phil Grabsky, il docufilm ci porta dentro alla vita, alle opere e alle relazioni personali di Edward Hopper, l’artista probabilmente più influente di tutta la storia statunitense.

Infatti, dietro al pennello di Hopper si cela una personalità sfaccettata, schiva, enigmatica che ha saputo cogliere e intelligere l’anima più profonda di paesaggi e persone, andandone a sviscerare l’introspezione psicologica e la natura più intima, silenziosa e misteriosa.

Questo fa di Hopper. Una storia d’amore americana  una narrazione poetica a 360° di vita vissuta.

Da un lato, la storia personale e artistica di Edward Hopper: artista simbolo dell’arte statunitense che è stato capace d’influenzare registi del calibro di  Alfred Hitchcock e David Lynch e pittori come Rothko e artisti come Banksy.

Kainós® Magazine quadro di Edward Hopper, Cape Cod Evening, 1939, allegato alla critica"
Edward Hopper, Cape Cod Evening, 1939 – Ph per gentile concessione US Nexo Digital

Dall’altro, quei pensieri che cogliamo in quei volti, in quegli sguardi, in quegli atteggiamenti, sono gli stessi che tutti ci portiamo dentro.

Esattamente, l’arte di Hopper cattura l’anima umana. In quella frazione di secondo che egli incastona nelle sue tele, egli immortala in maniera molto impattante lo spettro delle emozioni, l’isolamento, l’attesa, la sospensione, quando non la solitudine, il vuoto emotivo.

Ci racconta l’America popolare e quotidiana vista attraverso il suo mondo interiore, per questo parla a tutti, tocca tutti.

Infatti, è un’America che ci rappresenta tutti.

Secondo Hopper il grande pittore è colui che ha qualcosa da dire, che esprime un’idea.

In Hopper. Una storia d’amore americana  non solo vediamo come lui resti sempre fedele e coerente alla sua visione di arte, ma anche come si delinei in lui una forte attenzione alla rappresentazione sulla base di questa visione.

Egli non rappresenta l’esperienza americana, ma l’anima degli americani attraverso l’occhio della sua anima.

Ciò comporta che la sua personalità: profonda, complessa, silenziosa ed enigmatica vada a cogliere gli aspetti più profondi tanto delle persone quanto dei luoghi.

In particolare, I protagonisti non si toccano, alle volte manco si guardano. Lo spettatore deve immaginare quello che è accaduto, sta accadendo, accadrà. Sono dipinti molto evocativi, che entrano dentro allo spettatore.

"Kainós® Magazine quadro di Edward Hopper, Nighthawks, 1942, AIC Chicago, allegato alla critica"
Edward Hopper, Nighthawks, 1942, AIC Chicago – Ph per gentile concessione US Nexo Digital

Nella vita Edward Hopper affronta momenti difficili, che determinano la sua personalità.

Da ragazzino viene bullizzato a causa della sua altezza, più d’un metro e novanta, sviluppata in poco tempo.

Le difficoltà economiche lo obbligano a doversi occupare d’illustrazione per quanto lui non la ami affatto.

Infine, la sfortunata storia d’amore con Holta, che lo rifiuta e sposa un altro.

Esperienza questa che l’artista vive con frustrazione profonda, sentendosi abusato, umiliato.

Così, mentre lui studia arte e il panorama artistico americano mostra una spinta verso l’estetica, Hopper se ne distacca e in lui si consolida l’osservazione dell’intimo, dell’interiore, che si traduce anche in un allungamento delle pennellate.

"Kainós® Magazine quadro di Josephine Nivison Hopper , allegato alla critica"
Josephine Nivison Hopper, Self Portrait – Ph per gentile concessione US Nexo Digital

Come molti giovani artisti del tempo, Hopper va a Parigi. In questo senso, la famiglia lo sostiene ma patto che vada in un posto gestito dalla chiesa. Finisce a casa di credenti amici dei genitori.

Ne consegue che non faccia la vita bohemienne degli artisti, né ne frequenti i luoghi abituali.

Il suo interesse è assorbire l’intimità e tutta la luce dei luoghi che ritrae.

Come del resto, la New York di Hopper è silenziosa, spogliata all’osso. Ha descritto gli angoli e gli scorci solitari d’una grande città.

Sarà a Gloucester, città di artisti e pescatori, che conoscerà una giovane artista: Josephine Nivison, detta Jo, in cui troverà non solo una compagna d’arte, ma anche di vita e poi anche sua manager.

Hopper. Una storia d’amore americana  è un film che ho davvero apprezzato perché permette d’entrare dentro l’enigma dell’opera dell’artista. Tutte le sue storie sono enigmatiche. Le persone sono sole, ma non per questo devono esprimere forzosamente solitudine. Una persona può essere sola anche perché desidera farlo e godersi un attimo di tranquillità, o di evasione, o di riflessione.

Esattamente, è proprio questo che mi esalta dell’arte di Hopper.

Per quanto e va rammentato, gli anni ‘30 in America furono segnati dal negativismo della depressione economica succeduta al colossale crollo di Wall Street ed è proprio questo stato di ansia e angoscia che Edward Hopper, uomo del suo tempo, registra.

"Kainós® Magazine quadro di Edward Hopper, Chop Suey, 1929, allegato alla critica"
Edward Hopper, Chop Suey, 1929 – Ph per gentile concessione US Nexo Digital

L’America che troviamo nella sua arte è ciò che resta dopo un crollo: niente fasti, niente parate, solo silenzio e vuoto.

I suoi personaggi sono muti, assorti nei loro pensieri; ma è proprio quel non so che di trasognato che consente, come scritto, di dare plurime letture a quegli sguardi, a quelle posture.

Ciascun osservatore compie la sua mimesis e immagina emozioni e pensieri. Ciascuno riempie quel “vuoto” in base al suo sentire.

Inoltre, mi piace sottolineare come registri in modo inequivocabile, ma riservato quella che, di fatto, è una grande evoluzione sociale: il cambiamento della posizione della donna.

Infatti, troviamo donne sole, o insieme tra loro, ben vestite e curate, che godono di quell’istante “per loro”, senza sentire il bisogno d’un uomo presente per non essere giudicate male.

Concludo, consigliando la visione di Hopper. Una storia d’amore americana  non solo perché l’Arte e il Bello fanno bene e ci rendono tutti migliori; ma anche e soprattutto, considerandolo un momento “per voi”.

 

 

 

Trailer ufficiale per gentile concessione US Nexo Digital, pubblicato anche nelle Videonews del nostro canale YouTube:

 

 

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